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Da gennaio a dicembre
Con il nome comune CALLA si indicano alcune specie di piante rizomatose, originarie dell’Africa. Le calle sono molto diffuse come piante in vaso. E’ possibile ottenere dallo stesso rizoma più fioriture, sempre migliori di anno in anno. Si coltivano in vasi capienti, con un buon terriccio ricco e soffice, in modo che i grossi rizomi possano sviluppare con facilità un buon apparato radicale. Purtroppo non è possibile indicare una regola ferrea per l’annaffiatura delle calle, in quanto il clima esterno o di casa influisce moltissimo sulle necessità idriche delle piante. Per permettere alle piante il riposo vegetativo invernale, non appena il fogliame comincia ad ingiallire, è necessario sospendere le annaffiature.
Il suo nome, dal greco "kalós", ovvero "bello", la rende simbolo di una bellezza pura e incontaminata, delicata e raffinata. Ma la sua storia antica, la vede al centro di miti e leggende che, col tempo, hanno contribuito ad accrescerne la fama e il valore. Secondo la tradizione greca, ad esempio, la prima calla si sarebbe generata da alcune gocce di latte materno cadute, accidentalmente, dal seno della dea Era, divinità della Terra e della procreazione. Per la cultura greca, quindi, la calla era un indiscusso simbolo di femminilità e prosperità. Al contrario, invece, la tradizione popolare romana le attribuiva un significato decisamente erotico e sensuale, a causa dell'esuberante spadice che si trova al centro del fiore. La calla, quindi, era considerata simbolo fallico, emblema di mascolinità e di virilità. Nessuno, però, ha mai messo in discussione il suo primo e vero significato, quello che rende la calla simbolo ed emblema di bellezza e perfezione. Secondo un'antica leggenda, infatti, sarebbe stata Venere stessa a maledire il fiore, a causa della sua eccessiva bellezza. Come conseguenza di questa maledizione divina, si formò lo spadice centrale, così da renderla più brutta e sgraziata.